I diari giovanili di Eugenio Corti

Il ricordo diventa poesiaIl prossimo 30 ottobre in Biblioteca (a Besana Brianza, NdR) verrà presentato, a cura dell’associazione Il Mosaico, un volume che parla della vita dello scrittore Eugenio Corti “II ricordo diventa poesia. Dai Diari, 1940-1948”, curato dalla moglie Vanda Corti e dal giornalista Giovanni Santambrogio per le edizioni Ares di Milano.

Dopo la pubblicazione delle lettere dal fronte russo, questo nuovo volume aggiunge un nuovo tassello al panorama delle opere dello scrittore besanese. Per capire meglio i contenuti di questo libro abbiamo posto alcune domande a Giovanni Santambrogio, che, come abbiamo accennato, è uno dei curatori.

Come mai è nata l’idea di realizzare questo volume?
Eugenio Corti è tra i fondatori del Liceo don Gnocchi di Carate Brianza. A casa sua, nella primavera del 1988, si sono svolti numerosi incontri per fissare gli orientamenti e le finalità della scuola. Da anni nell’atrio del Liceo campeggia una sua gigantografia che lo ritrae alla scrivania. Si è pensato con il rettore Luca Montecchi e con Gianantonio Sanvito, che è stato l’ispiratore e l’anima della creazione della scuola, di realizzare un volume per gli studenti e le loro famiglie che presentasse e facesse memoria di Corti. Il libro è poi stato realizzato con il contributo della Fondazione “Il cavallo rosso”, presieduta da Ettore Villa che partecipò dall’inizio al dibattito sulla scuola ed è anche lui tra i fondatori. La signora Vanda è stata ben contenta di realizzare un’opera che avesse come primi destinatari gli studenti. Dopo alcune riflessioni con lei abbiamo pensato che la soluzione migliore sarebbe stata una scelta di pagine tratte dai “Diari” finora inediti.

Che tipo di lavoro è stato fatto per arrivare alla redazione di questo volume?
È stato un paziente e attento lavoro di selezione delle pagine che maggiormente fanno capire la sensibilità, la personalità, la fede, l’impegno e la passione per la scrittura del giovane Eugenio Corti.

Perché Corti aveva deciso di tenere un diario della sua vita?
Corti ha scritto diari fin da quando era studente. Nell’archivio sono conservati alcuni quaderni del periodo liceale trascorso a Milano al Collegio San Carlo. Nel 1940 inizia la stesura di un nuovo Diario che porta una dedica significativa in cui si esplicitano le ragioni della scrittura. Dice: “A te che ancora non conosco e che un giorno diventerai la compagna della mia vita, ai tuoi grandi occhi lucenti questi diari, sui quali certamente mi accadrà di narrare il nascere del nostro amore”.

Al primo quaderno ne seguiranno altri sedici in cui si rintracciano quattro stagioni della vita dello scrittore: l’attesa della chiamata alle armi; la partenza per il fronte russo e la guerra; il ritorno in patria con le vicende dell’8 settembre; l’immediato dopoguerra fino al mese di novembre del 1949.

Come mai terminano nel 1949?
Terminano quando Corti presenta ai suoi genitori Vanda. Aveva incontrato la donna della sua vita, non c’era più bisogno di tenere un diario.

Che cosa rappresentano i Diari nella vicenda umana e letteraria di Corti?
I Diari sono importanti perché rivelano molti aspetti finora sconosciuti dello scrittore, mostrano la sua umanità, la perseveranza, l’amore per la sua terra, la passione per la politica come bene comune.

Fanno poi capire meglio i motivi del suo interesse per la Russia fino alla decisione di voler andare a tutti i costi su quel fronte a combattere. Danno infine informazioni sulla sua vocazione di scrittore, sul suo metodo di lavoro, sulle sue letture. Nel libro “Il ricordo diventa poesia” i lettori di Corti troveranno molte novità che apprezzeranno e che confermano la statura dell’uomo e del narratore.

I Diari comprendono anche il periodo dell’esperienza bellica di Russia da parte dello scrittore, troviamo cose nuove rispetto a quanto già descritto ne “II cavallo rosso” oppure “l più non ritornano”?
I quaderni sulla Russia non contengono novità. Tutto quanto si legge lo si trova raccontato nel suo capolavoro e ne “I più non ritornano”. Per questa ragione il libro curato con la signora Vanda non entra nello specifico della guerra. Di quel periodo vengono riportate le pagine che precedono il 19 dicembre 1942, giorno della comunicazione dell’accerchiamento russo e dell’inizio dei terribili giorni della “sacca”.

Quanto è utile questo volume nella comprensione dell’uomo e scrittore Eugenio Corti?
Ritengo sia molto utile sia per appassionati di Corti sia per gli studiosi. Sono pagine inedite ricche di tanti fatti che accompagnano le decisioni, anche drammatiche, di un giovane nel pieno della guerra e di un ufficiale impegnate prima nella campagna dì Russia e poi in Italia con gli ultimi del Re. Si trovano poi pagine di grande scrittura.

(a cura di Dario Redaelli, ottobre 2018, Il Besanese n. 243)