Invito alla lettura di Vanda Corti

Voglio il tuo amoreUno studente fuori corso, perché per cinque anni è stato in guerra, è in università per dare l’ultimo esame. Siamo nel luglio del 1947, la laurea sarà in ottobre. In attesa di essere chiamato, passeggia nel corridoio in compagnia di un amico.

Una ragazza attira la sua attenzione; è seduta su un gradino e sta sfogliando affannosamente un libro. La guarda e la riguarda, le passa davanti molte volte mentre discute con l’amico. “È lei la donna che per tanti anni ho atteso?” pensa tra sé. Vorrebbe avvicinarsi, ma lo chiamano per l’esame. Cerca di prestare attenzione alle domande del professore, ma non gli esce dalla mente quella ragazza che ha visto nel corridoio: “se non finisco in fretta corro il rischio di non ritrovarla”.

Il professore considera insufficienti le sue risposte e lo boccia. “Poco male – pensa lui – c’è ancora ottobre” e si affretta: “è ancora lì, meno male” e si avvicina.

Comincia così la storia d’amore che le lettere raccontano.
I due giovani non sanno nulla l’uno dell’altro, non sanno di appartenere a mondi radicalmente diversi: lui lombardo, famiglia agiata, , il padre industriale che si è costruito da solo la sua fortuna; lei umbra, di antica famiglia e, per le vicende di suo padre, ora in condizioni di estrema povertà.

Diversissimi anche nel carattere, lui impulsivo, forte, abituato al comando, attaccato al suo mondo che considera perfetto, sempre alla ricerca della bellezza, amante della natura e della poesia, abituato a evadere con la fantasia quando la realtà gli crea sofferenza. Anche lei ha un carattere forte, ma è concreta e razionale, timida e introversa.

Scopriranno frequentandosi che una cosa li accomuna: le ferite che si portano dentro, che lui vuole gridare al mondo per far conoscere a tutti la sua esperienza, mentre lei vive la sua situazione di dolore chiusa in sé stessa come in un guscio per proteggersi da un mondo in cui non riesce più a inserirsi e si rifugia nella preghiera e nei ricordi. Lentamente e con fatica escono dal loro “io” e, aprendosi all’altro, trovano la gioia della dedizione e dell’amore.

Non sono soli, concreta e palpabile c’è una Mano dall’Alto che li accompagna, che si svela nei momenti più difficili, dando sicurezza al loro cammino.

Sullo sfondo compaiono famigliari, amici, persone umili o importanti: tutti si muovono in un’Italia appena uscita dalla guerra, fra la povertà e la speranza, con le contraddizioni e i tormenti della politica.
Questa bella e difficile storia d’amore è anche la testimonianza di un tempo che forse non c’è più.

Vanda di Marsciano Corti Besana in Brianza, 4 febbraio 2019