Il cavallo rosso

La libertà differenziata dei meridionali

Al contrario, la libertà dei meridionali è realmente differenziata ab illo tempore da un quid che attiene al quadro normativo, i cui effetti si riverberano sulle risorse economiche, giacché a minore libertà corrisponde minore dinamismo economico. Ce lo dicono i personaggi del “Cavallo rosso” di Eugenio Corti. Manno approdò nel 1942 a Mazara del Vallo, dopo una fuga avventurosa da Tunisi su una barca di fortuna; “la pratica” di sbarco presso la Capitaneria “si dimostrò tutt’altro che semplice … ma qui si era nel ‘profondo sud’, legalitario e formalista e cavilloso, e per questo suo modo di essere frustrante qualsiasi iniziativa” (pag. 424 dell’edizione integrale).

Il cavallo rosso - edizione francese

Un popolo che prega

La riscoperta nelle famiglie della preghiera del rosario come baluardo contro il male: una riflessione del superiore generale della Fraternità [San Carlo] accompagnata da alcuni brani de «Il cavallo rosso» di Eugenio Corti.

Eugenio Corti e i genitori

Quei passi dietro la porta a vetri

Poco tempo prima che io venissi spostato in contabilità, fece il suo ingresso in azienda, Eugenio Corti. Era il figlio di Mario, erede di quella famiglia che aveva fatto l’impresa negli anni della guerra.
Avrebbe potuto tenere le redini di un piccolo impero, ma Eugenio era uomo di cultura, un intellettuale dall’indole riflessiva e dalle parole misurate. Il suo unico desiderio era di continuare a scrivere, di chiudersi nel silenzio del suo studio e abbozzare romanzi che, negli anni, sarebbero diventati grandi classici. Il padre non lo capiva.