Il documento programmatico

Comitato per l’Assegnazione del Premio Nobel a Eugenio Corti

Documento programmatico
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La società occidentale sembra oggi pervasa da un diffuso senso di precarietà, sentimento che ostacola il fiducioso sviluppo di progetti riguardanti il nostro comune destino; la stessa crisi economica attualmente in corso viene attribuita da più parti ad una seria crisi dei valori che ne costituivano l’impianto portante.

Per taluni aspetti, si può affermare che la civiltà occidentale ha fatto propri modelli culturali inadeguati alla formazione di cittadini responsabilmente strutturati ad assumere il governo del futuro.

In un mondo in cui si dice che non esistono più modelli da imitare perché tutti i modelli hanno lo stesso valore, noi, al contrario, diciamo che l’uomo occidentale ha un forte bisogno di modelli a cui ispirarsi per ricostruire la propria identità, a cominciare dal recupero delle idee che costituiscono le proprie radici.

A questo scopo riteniamo che l’arte e la letteratura possano essere di importanza fondamentale; in particolare salutiamo con entusiasmo l’opera letteraria di Eugenio Corti che si differenzia da tutte le altre del Novecento, sia nel panorama italiano, sia in quello internazionale, per la dimensione universale in cui si situa la sua riflessione sull’uomo.

Il suo lavoro principale è Il cavallo rosso, un’epopea che si sviluppa per quasi 1300 pagine e alla cui redazione ha dedicato undici anni di vita. Raccontando le vicende di una compagnia di amici che, partiti da un piccolo paese della Brianza, si trovano inconsapevolmente a vivere alcuni fra i maggiori eventi della storia contemporanea, e seguendoli nella loro crescita umana ed ideale, questo romanzo costituisce un unicum, un mirabile affresco, non solo delle vicende storiche fra gli inizi della Seconda Guerra Mondiale e gli anni Settanta, ma anche delle idee che hanno percorso il secolo scorso; non a caso à stato spesso paragonato a Guerra e pace, per ampiezza e capacità di analisi degli avvenimenti, oltre che costituire un documento di rara intensità nella denuncia delle brutture della guerra e di ricerca di un superiore stato ideale di pace fra i popoli.

Non è quindi un caso se alcuni critici attribuiscono a Il cavallo rosso, per gli italiani del Novecento, quel ruolo di guida della coscienza nazionale che fu già de I promessi sposi nel secolo precedente.

L’opera di Corti spazia poi in diversi ambiti, dal diario di guerra, al testo teatrale, all’innovativo «racconto per immagini», al saggio, offrendo l’immagine di un autore completo, che sa toccare con competenza e maestria diversi registri narrativi.

Inoltre è da sottolineare il fatto che Eugenio Corti è stato testimone e protagonista di alcuni fra i maggiori eventi della storia italiana, dalla guerra, alla ritirata di Russia, alla lotta per la Liberazione, alla ricostruzione, alle grandi e appassionate battaglie politiche del secondo Novecento, sempre manifestando rigorosa coerenza ideale e ferma onestà intellettuale.

Ma soprattutto, secondo noi, l’opera di Eugenio Corti è in grado di dare all’uomo di oggi gli strumenti critici per chiarire quali sono i valori che hanno permesso alla civiltà occidentale di diventare il faro delle nazioni, quali sono i motivi che invece hanno portato alla crisi odierna e quali sono le idee che possono fornire una possibile soluzione al problema.

Per queste ragioni crediamo che sia arrivato il momento di segnalare la sua opera in maniera convinta all’attenzione della pubblica opinione e di richiedere per Eugenio Corti il posto che gli compete fra le voci più autorevoli della letteratura mondiale.

Noi riteniamo che lo strumento più idoneo a questo scopo sia il conferimento a Eugenio Corti del Premio Nobel per la Letteratura. Invitiamo perciò tutti coloro – cittadini, intellettuali, politici – che sono sensibili al valore della grande letteratura, a sottoscrivere la presente dichiarazione che sarà inviata all’Accademia di Svezia per proporre la candidatura di Eugenio Corti al Premio Nobel per la Letteratura.

Monza, 6 marzo 2010

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The Committee for the Assignment of the Nobel Prize to Eugenio Corti

Programmatic document

Today’s western society seems to be pervaded with a sense of precariousness, the sentiment that has thwarted the hopeful development of projects regarding our common destiny; the actual economic crisis itself has been attributed, according to various public opinions, to a serious crisis of values which have set up our fundamental framework.

In some aspects, we can affirm that the western civilization has chosen its own cultural models unsuitable for the formation of citizens responsibly prepared for the future’s government.

In a world where it’s said that there exists no more model to imitate, since all models have acquired the same value, we, on the contrary, say that the western man badly needs models as sources of inspiration to reconstruct his own identity, initiating from the retrieval of ideas which have established his own roots.

For this reason we believe that art and literature can be of essential importance; in particular we enthusiastically welcome the literary work of Eugenio Corti which differ from all others of the twentieth century, not only on the Italian panorama, but also on the international one, for the universal dimension on which his meditation on man is situated.

His masterpiece, The Red Horse , is an epic of nearly 1300 pages, and to its editing he dedicates eleven years of life. He tells the story of a company of friends, setting off from a small village in Brianza, who happen to find themselves living some of the most important events of the contemporary history. He follows them in their human and ideal growing up; this novel constitutes a unicum, a wonderful fresco not only of the historical events between the beginning of the Second World War and the Seventies, but also of the ideas that dominated the previous century; it’s not by chance that it has often been compared with War and Peace, for the breadth of thoughts and capacity of analysing events, besides creating a document of rare intensity to denounce the horrors of war and to look for a superior ideal state of peace among peoples.

Therefore, for the twentieth-century Italians, it’s not a case that some critics have given The Red Horse the leading role of the national conscience, the role assumed by Promessi Sposi in the preceding century.

Corti’s works then have covered various fields, from war diary, to theatrical text, to the innovative “story by images”, to essay, giving us the image of a complete author who knows how to treat, with competence and mastery, diverse narrative styles.

Moreover we need to underline the fact that Eugenio Corti has been the testimony and protagonist of some of the great events of the Italian history, from the war and withdrawal of Russia, to the struggle for Liberation, to the reconstruction, to the great and passionate political battles of the second part of the twentieth century, always manifesting an ideal rigorous coherence and a firm intellectual honesty.

But above all, according to us, Corti’s works can give today’s man critical means to make clear which values that have permitted the western civilization to become beacon of nations, which reasons that have led us to the present crisis and which ideas that can offer us a possible solution to the problem.

For these reasons we believe that the moment has arrived to make known, in a decisive manner, Corti’s works to the public attention and to give Corti his due among the most authoritative voices of the world’s literature.

We believe that the most appropriate instrument to reach this aim is to assign Eugenio Corti the Nobel Prize for Literature.

We therefore invite everybody – citizens, intellectuals, politicians – that is sensible to the great literature, to subscribe to the present declaration which will be sent to the Academy of Sweden to propose the candidacy of Eugenio Corti to the Nobel Prize for Literature.

Monza, 6th March 2010