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La geografia de Il cavallo rosso

Come tutti i grandi romanzi storici, Il cavallo rosso di Eugenio Corti ci porta in luoghi che poi resteranno impressi per sempre nella nostra memoria. Storia, geografia e vicende personali dei protagonisti s’intrecciano e anche noi percorriamo con Michele, Manno, Ambrogio e Pierello migliaia di chilometri, schiacciati con loro in una tradotta militare; o trascinando i piedi congelati nella neve.

Racconto i miei 90 anni una parola dopo l’altra

Eugenio Corti è arrivato ai 90 anni, che compie il 21 gennaio, con l’invidiabile record di essere completamente ignorato dalla cosiddetta intellighenzia gauche caviar. Record straordinario, se si considera che questo figlio della Brianza cattolica è uno degli scrittori più importanti del Novecento. E siccome è ignorato dalla sinistra gauche caviar, è addirittura sbeffeggiato dalla casta clerical chic, che non potrebbe vivere senza le briciole di pensiero gettate sotto il tavolo della sinistra intelligenza gauchista. E, se per la sinistra, Corti va ignorato in quanto cattolico, per la casta clerical chic va ignorato in quanto “paolotto”, in quanto cattolico inossidabilmente popolare. Roba da brivido per le schiene levigate degli intellettuali cattolici progressivi e da salotto. Ma, tirate le somme, questi signori non hanno nulla da dire nemmeno sull’istante presente. Mentre il paolotto Corti, che ha percorso il Novecento armato della sua fede e l’ha raccontato e giudicato, ha molto da dire sul passato e dunque sul futuro. Basta andarlo a trovare a Besanza Brianza, sedersi davanti a lui e citare nomi e fatti.

«Corti, scrittore da Nobel»

«Un autore scomodo, un testimone, un vero profeta del Novecento. Meriterebbe ampiamente di vincere il Nobel della letteratura». Nel giorno in cui Eugenio Corti festeggia il novantesimo compleanno, il suo massimo studioso, François Livi, italianista della Sorbona di Parigi rilancia la candidatura dello scrittore brianzolo al massimo riconoscimento letterario.

Il compleanno di Corti: in 500 alla festa

In cinquecento hanno voluto festeggiare il novantesimo compleanno di Eugenio Corti partecipando alla festa-convegno “Dalla Brianza al mondo: lo scrittore Eugenio Corti”, organizzata dalle fondazioni Costruiamo il Futuro e ‘Il cavallo rosso’, lo scorso venerdì. Invitati d’onore il vescovo di San Marino Montefeltro monsignor Luigi Negri, lo scrittore Luca Doninelli e Renato Farina che nei giorni precedenti aveva registrato, in bianco e nero come si trattasse di materiale antico, una intervista con Eugenio Corti della quale sono stati proiettati alcuni spezzoni. Dapprima Corti che legge la pagina della morte del capitano Grandi (tratta da Il cavallo rosso), cui segue il racconto dell’origine della sua vocazione.

Buon compleanno Eugenio Corti. E perdona la critica, se puoi

In questi giorni ha com­piuto novant’anni uno dei personaggi più gran­di e m­isteriosi della lette­ratura italiana dell’ulti­mo mezzo secolo: Euge­nio Corti. Sono diverse, in Ita­lia, e specialmente in letteratu­ra, le figure difficili da catturare secondo i parametri storico-let­terari vigenti – le figure, voglio dire, di cui si riconosce il valore, questo sì, ma per aggiungere pe­rò, subito dopo, che sono «di dif­ficile collocazione», come se il problema fosse quello di collo­carli, di prender loro le misure: cosa che si fa, solitamente, quando si deve fabbricare una bara.