Categoria: Articoli su Eugenio Corti

Eugenio Corti, uno sconosciuto di successo

“Ho conosciuto un uomo di pacata, insopprimibile allegria” scrive la biografa di Eugenio Corti. “Non l’allegria dell’ottimismo vociante e senza ragione, ma il sereno e arguto buonumore dell’uomo che ha il gusto della vita. E non perché essa gli sia stata lieve. Nei suoi giorni più dolorosi Corti ha verificato che l’esistenza è sotto il segno del Creatore. Vale a dire che è per il bene”.

Le figure femminili nel Cavallo rosso di Eugenio Corti

La critica ha definito Eugenio Corti «scrittore visuale» ed effettivamente le capacità descrittive, e la resa icastica che ne consegue, sono forse il pregio maggiore del romanziere. Così le figure femminili delineate nel Cavallo rosso, appartenenti ad ambienti e mondi diversi e di ogni età, appaiono con nettezza ed evidenza all’immaginazione del lettore: per lo più viste e contemplate dagli uomini, e quindi da uno sguardo esterno, appaiono «il tu di un io», indecifrabili in quanto alterità irriducibile.

Eugenio Corti, dalla Russia al Pacifico, un “cantastorie” al servizio di Dio

Nelle parole di Eugenio Corti la vita e la scrittura abitano la medesima casa. E il lettore di ogni tempo e luogo scopre di farne parte. Non c’è storia umana che non trovi spazio e respiro nello sguardo e nella penna di Corti. Lui, del resto, si è sempre descritto come un cantastorie: la sua capacità di incantare narrando trova in Omero un maestro riconosciuto fin dai tempi del ginnasio.