Saga d’oggi

Il cavallo rossoUscito da quasi due anni e ora alla terza edizione, questo volumone di ben 1.280 pagine, assai fitte peraltro, deve aver spaventato i critici per la sua mole perché finora sono stati in pochi a recensirlo, a parte qualche giornale cattolico. Ed è ben strano, in verità, perché si tratta di un libro straordinario, col respiro del grande romanzo, con una sintesi storica contemporanea che si ritrova solo nella “Storia” della Morante e per di più di facile e avvincente lettura.

O forse c’è un’altra spiegazione del silenzio che lo ha circondato finora: la sua ispirazione cristiana e diciamo pure la sua netta posizione controcorrente rispetto alle mode culturali. L’autore, come qualcuno dei pochi critici che gli hanno prestato attenzione ha rilevato, è un inguaribile solitario che oppone una sua concezione della vita e della morale e la distende in tutta la trama del romanzo senza ritegno, quasi con sfida anche se mai con accenni retorici o compiacimenti.

Va resa giustizia a questo libro che racconta la storia d’una generazione e che è un romanzo, costruito però con il supporto di una ricerca meticolosa di fatti e testimonianze. Un libro di fatti, di cose, di personaggi, oltre che di sentimenti, un insieme di storie vere, di vita vissuta. Esso è segnato, direi, da due caratteri di fondo: la concretezza e una religiosità palese e voluta, non fastidiosa però, mai becera, del tutto piana e naturale, perché evidentemente assai sentita dall’autore, a cui dovrebbe andare il rispetto e almeno l’onore delle armi della cultura laica, visto che fin qui neppure la cultura cattolica ha avuto il coraggio di valorizzarlo quanto in effetti merita.

Ci sono, in questo libro, dramma, tragedia, epica, persino tratti umoristici, in pagine di verità e di grande efficacia che raccontano le vicende di quasi quarant’anni della società italiana senza forzature e senza contorcimenti intellettuali. L’autore scrive per farsi leggere, per testimoniare una sua visione del mondo, affermandola in un vasto e solare affresco dove appaiono tutti i miti e i demoni d’una saga contemporanea che non s’è ancora conclusa: il nazismo, il fascismo, il comunismo, con dentro le vicende piccole e grandi del tempo, la guerra sui vari fronti, la resistenza, il dopoguerra, con pagine antologiche di rara potenza descrittiva e di autentica piccola e grande storia umana.

Mi sbaglierò, ma questo libro, ignorato dai grandi “media”, continuerà a camminare per conto suo come una sorta di voluminoso “samizdat” fra lettori che cercano non interpretazioni schematiche e prefabbricate ma semplicemente qualcosa che si avvicini il più possibile alla verità.

(Egidio Sterpa, 01/09/85, Il Giornale)