Le palmarès 2020 des 30 livres du Point
Redécouvrir ce chef-d’œuvre presque quadragénaire, construit d’une main sûre et d’une plume d’artiste, fut l’un des rares bienfaits de ce confinement.
Redécouvrir ce chef-d’œuvre presque quadragénaire, construit d’une main sûre et d’une plume d’artiste, fut l’un des rares bienfaits de ce confinement.
Pensa mai alla morte?
Sarei un po’ matto se non ci pensassi. Di fronte all’aldilà è ineludibile la necessità di dire pane al pane, di essere intellettualmente onesti. Ho provato a immaginare il Paradiso, sì. L’unica cosa che ho capito è che non è neppure lontanamente possibile figurarselo. È al di là della nostra portata. E se guardo me stesso, l’unica cosa che devo riconoscere è che non ci andrò mai: ho tradito troppo…
Manca il tempo fisico di esprimere stupore, e Corti alza lo sguardo di colpo e dice così: «Poi però penso che tutto il nostro male non è paragonabile all’immensità della misericordia di Cristo. Quando ho la coscienza di questa differenza, penso che in Paradiso ci andranno, ci andremo tutti».
E ad impressionare è come la determinazione del Corti ventenne a scrivere si sia poi incarnata nell’uomo per tutta la sua vita. In un’intervista del 2009 ci diceva nella sua casa di Besana, acciaccato nel fisico ma ancora lucidissimo: «Mi trovavo nella valle della morte di Arbusov in mezzo ai cadaveri. E ho fatto un voto. Se mi fossi salvato avrei dedicato il resto della vita a mettere in pratica un versetto del Padre nostro: Venga il tuo regno. Insomma il voto di adoperarmi in difesa della bellezza e della verità. E quindi la verità per come ho potuto vederla ho cercato di scriverla». Voto adempiuto, a giudicare dai diari, anche prima di formularlo.
Per Corti, il modello rimane il Tolstoj di ‘Guerra e pace’, che a mio avviso è stato lo scrittore al quale più ha voluto assomigliare. Quello dal quale ha provato maggiormente a distinguersi, invece, è stato il Manzoni dei ‘Promessi Sposi’, il cui cattolicesimo gli appariva eccessivamente problematico, se non addirittura incline al compromesso.
Il brosse un tableau fidèle et exhaustif d’une période chaotique, aussi bien sur le plan historique que psychologique. Son récit court jusqu’en 1974. Il est addictif, prend au coeur et aux tripes. Au fil de 1420 pages, c’est le puissant souffle épique qui porte et transporte, mais aussi le trésors de tendresse et d’amour.