Taggato: Centenario della nascita

Eugenio Corti

Per Eugenio Corti

A cura di Elena Rondena A volte mi succede di paragonare i miei scritti agli archi romani, opere tutto considerato piuttosto singolari, consistenti in due sole colonne che in alto si fondono tra loro:...

Eugenio e Vanda Corti

Il maestro dell’esperienza

«Tu puoi dire che quello è un tram perché ci sei salita sopra tante volte, lo vedi passare, lo conosci, ne hai fatto esperienza. A me succede la stessa cosa con gli angeli; ne parlo perché so che ci sono, ne ho fatto esperienza». Paola Scaglione, biografa e studiosa dell’opera di Eugenio Corti, sta raccontando uno dei tanti dialoghi che ha avuto con l’autore di Cavallo rosso, I più non ritornano, Processo e morte di Stalin opere “carbonare”, che affiorano e scompaiono secondo percorsi carsici difficili da prevedere, diffuse tramite passaparola, da un amico all’altro. Opere tanto note all’estero quanto (spesso) ignorate dalla Repubblica delle lettere italiana.

Eugenio Corti

Eugenio Corti e la “Quercia di Dio”

Tuttavia, in lui il protagonismo della fede è stato sempre accompagnato da una seconda parola: compassione. La fede o è capacità di compassione o rischia di essere ridotta a ideologia, senza più riuscire a incidere sul mondo. Invece, nella fede di Corti sono entrati i suoi soldati, con il loro volto, con il loro bagaglio di dolore, con la speranza che la cattiveria dell’ideologia dominante cercava di spegnere. Sebbene essi fossero costretti a morire per una causa ingiusta, umanamente incomprensibile, Corti ha vissuto e ha raccontato tali tremende vicende, nell’immensa tragedia che le ha caratterizzate, con la dignità dell’uomo di fede che vive in modo vero anche le esperienze ingiuste, trasformandole in rendimento di grazia.