Scritti di Eugenio Corti – L’armistizio

Il cavallo rosso - edizione romenaBrano tratto da Il cavallo rosso – selezionato nel 2008 da Eugenio Corti per i lettori di questo sito.

La litoranea s’inerpicava sempre più. Un passo dopo l’altro il giovane finì con l’allontanarsi parecchio dal paese; sempre immerso nelle sue fantasticherie giunse sopra una piccola cala singolarmente solitaria, di cui una targa indicava il nome: Porto Limione. Dalla strada – in questo punto a picco sul mare – il suo sguardo spaziava lontano sopra lo Jonio in direzione ovest, verso la patria; c’era un fiero silenzio, sottolineato dal canto smorzato delle cicale, e un forte odore di erbe aromatiche.

D’un tratto gli giunse lo scoppiettio d’un motore: immediatamente si rese conto d’essere solo e armato della sola pistola: se si fosse trattato. Dio non voglia, d’una macchina di partigiani? Cioffi gli aveva detto che non se n’erano mai visti a Porto Edda, il giovane sapeva però – essendosi successivamente meglio informato – che non ne distavano molto, e attaccavano spesso i presidi vicini, come quello di Delvino che in linea d’aria era a una quindicina di chilometri verso l’interno.

Fortunatamente il mezzo in arrivo non era di partigiani, era una motocicletta del regio esercito, con due militari a bordo. Giunta alla sua altezza fece alt: il pilota, un sergente, sembrava molto eccitato, si alzò gli occhialoni sulla fronte: << Signor tenente >> disse << la sapete qui a Porto Edda la gran notizia? Che c’è l’armistizio? >>

<< Che c’è…? Cosa dici? >>

<< L’armistizio. L’Italia ha fatto l’armistizio con gli inglesi e gli americani. Radio Roma non smette di ripeterlo: l’abbiamo sentita mezz’ora fa a Porto Palermo. Giusto il tempo d’arrivare qui. >> Il sergente si volse al suo compagno: << Non è vero? Dì tu. >>

<< Sì, è vero >> confermò l’altro, un caporale: << la guerra è finita, ordine di Badoglio. >>

<< Beh, noi dobbiamo proseguire >> disse il sergente; e senza dar tempo a Manno di fargli domande, accennò un saluto e ripartì quasi a strappo.

Manno fece subito dietro front e tornò a gran passi verso il paese. Adesso era eccitato a sua volta, al punto che por poco non si metteva a parlare da solo per commentare il grande avvenimento. Avvertiva un’acuta necessità d’ulteriori ragguagli, faceva e scartava congetture, a momenti se la prendeva con i due della moto.