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Eugenio e Vanda Corti

“Uno dei più grandi scrittori italiani boicottato dalla cultura di sinistra”

“Quando passeggiava fra boschi e torrenti lombardi non si fermava mai, neanche sotto il diluvio. Diceva: siamo al caldo nei piumini e non ci sparano addosso. Avanti”.
Per Eugenio Corti ogni montagna era in discesa; era tornato dalla Russia a piedi, aveva combattuto con i suoi compagni in quell’inverno del 1942 per aprirsi un varco verso casa, verso la Brianza immortale del Cavallo Rosso.

Il cavallo rosso

La Brianza di Eugenio Corti, una terra di fede vissuta

La Brianza di Eugenio Corti non è – mai, nemmeno all’aprirsi della narrazione – il mondo bello idealisticamente vagheggiato. Né appare la scena teatrale di un idillio infranto dalla perversione del mondo esterno. Piuttosto è lo spazio della memoria, il luogo in cui la presenza del peccato originale non elimina il costante e prevalente riferimento a Dio dei singoli e della collettività.

Eugenio Corti e i genitori

Questa Lombardia un po’ perduta

La Lombardia, da Lecco a Milano, è per la maggior parte dei lettori il paese di Manzoni. Comunque, anche se Renzo e Lucia non avessero mai vagato per la Brianza, non avrebbe importanza, perché la Brianza adesso possiede il suo scrittore, Eugenio Corti, il cui romanzo Il cavallo rosso, ha elevato questa zona al livello delle altre regioni immortalate dai grandi scrittori.

Eugenio Corti

Grazie al FAI sarà possibile visitare villa Corti

“Ringraziamo i proprietari, che con grande generosità e sensibilità, apriranno i loro beni per questa grande occasione di conoscenza e valorizzazione, attraverso le visite accompagnate dai volontari del FAI: la città di Besana in Brianza, la famiglia Corti, la fondazione G. Scola Onlus –  si legge nella nota stampa degli organizzatori. – Ringraziamo in particolare l’Associazione Culturale S.S. Pietro e Paolo – Brugora e l’Associazione Eugenio Corti e tutti coloro che coloro che hanno collaborato per rendere possibile questo evento”.