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Gli ultimi soldati del re

L’altra faccia della Resistenza

Corti scrive sotto forma di romanzo, perché del romanziere ha la forza e la capacità, ma anche questo, come i suoi altri, è un libro di storia: una storia romanzata, come pochi sanno fare, dunque una grande storia. Ma chi sono “gli ultimi soldati del Re”? Sono gli ufficiali che, riusciti a sfuggire alla cattura nel settembre 1943, anziché imboscarsi si sono presentati ai residui comandi in Puglia, spesso attraversando avventurosamente la linea del fronte, come ha fatto Corti, e come hanno fatto i suoi compagni

Eugenio e Vanda Corti

Una lettera da Eugenio Corti

In queste righe c’è tutto Eugenio Corti, il suo metodo di lavoro. Scriveva sempre e solo di eventi reali, scrupolosamente documentati, trasfigurandoli in realismo letterario. E sempre con la capacità di cogliere la trascendenza nella quotidianità, di leggere nel corteggiamento di due meravigliose farfalle la presenza di Dio, l’amore di Dio.

Gli ultimi soldati del re

La recensione di Cesare Cavalleri a Gli ultimi soldati del Re

E’ un romanzo di eventi, di idee, di uomini, questo. E’ il romanzo della speranza “del riscatto in un momento fra i più bui della storia italiana. Una speranza tenue, un’esile fiammella, che verso la fine sembra sul punto di spegner­si, perché nel disorientamento ge­nerale, con gli echi della guerra civile, con la spossatezza degli anni spesi al fronte, gli animi sembrano cedere.

Eugenio Corti

Eugenio Corti, lo scrittore che invidiava le farfalle oggi ci insegna il senso della patria

Modernissimo. Anche se fino a 93 anni ha scritto e studiato nella stanza dov’era nato, con la scrivania davanti alla finestra per vedere le Prealpi lombarde. Anche se parlava della patria come dell’«eredità lasciata dai padri». Anche se diceva che una farfalla basterebbe a dimostrare l’esistenza di Dio (maiuscolo). Eugenio Corti, uno dei cinque più grandi scrittori italiani del Novecento – gli altri quattro sceglieteli voi, o forse li avete già sul comodino – è modernissimo. Proprio perché parlava, scriveva e viveva così. E a tre anni dalla morte continua a ricevere lettere come se fosse eterno, nella sua casa gialla di Besana Brianza dove nacque il 21 gennaio 1921, curiosamente e per una forma di contrappasso, il giorno della fondazione del Partito comunista italiano. 

Eugenio Corti tra gli ultimi soldati del re

Gli ultimi soldati del re sono quei soldati italiani che dal 1944 al 1945, inquadrati in quello che rimane dell’esercito regolare, hanno combattuto insieme con gli alleati contro i tedeschi. Corti, rientrato in Italia dopo la tremenda esperienza della ritirata di Russia, trascorre qualche tempo in caserma a Bolzano, viene poi trasferito a Nettunia, dove lo sorprende l’armistizio dell’8 settembre 1943, e da dove a piedi si mette in viaggio in direzione dell’Abruzzo attraverso l’Appennino; partecipa alle operazioni militari che portano allo sfondamento della linea Gustav sul Sangro e all’entrata a Chieti. Queste vicende, e tutte quelle riguardanti la guerra di liberazione, sono narrate ne Gli ultimi soldati del re che si presenta quindi come un diario dello scrittore.